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Mi è stato richiesto un trattamento da un’amica per sua figlia, che soffre di frequenti dolori lombari. Questi dolori hanno una causa ben precisa: protrusioni discali, già presenti da dieci anni, probabilmente legate a un’attività sportiva adolescenziale svolta in modo inappropriato. Tuttavia, questi dolori si manifestano sporadicamente e non compromettono l’attività quotidiana.

In questo periodo sono riemersi con insistenza, diventando quasi insopportabili in certi momenti della giornata. Quale può essere stata la causa scatenante? La ragazza attribuisce il peggioramento all’interruzione dell’attività natatoria, che utilizza come metodo di compensazione per mantenere la muscolatura dorsale forte e flessibile, in modo da sostenere e contenere la protrusione discale. Si tratta di un’attività consigliata dal suo fisiatra, che però ha dovuto interrompere a causa di impegni accademici e lavorativi.

Così, le ho consigliato alcuni semplici esercizi di allungamento dorsale, che però già conosce e utilizza, sempre su consiglio del fisioterapista. Nonostante ciò, il dolore rimane intenso. Di conseguenza, ho tentato un semplice intervento di rilassamento con la tecnica di armonizzazione del secondo chakra.

La zona dolente è più vicina al primo chakra, ma la situazione non permette un approccio mirato. Infatti, ci troviamo in compagnia di amici, la ragazza non indossa vestiti adatti a un trattamento specifico e, soprattutto, non mi ha consultato direttamente, essendo a conoscenza dello shiatsu solo per quello che le era stato raccontato dalla madre, che aveva ricevuto un trattamento circa quindici anni fa.

Pertanto, con l’aiuto di un divano, l’ho fatta accomodare e ho applicato una tecnica semplice di armonizzazione del secondo chakra.

Al primo contatto, ho avvertito la sensazione di uno squilibrio energetico significativo. Poco dopo, ho percepito chiaramente una forte infiammazione interna, non muscolare. Dopo qualche minuto, mi sono reso conto di non ottenere alcuna variazione né rilassamento. La sensazione era quella di una disarmonia profonda che coinvolgeva gli organi interni, in particolare l’intestino tenue, probabilmente anche il crasso e, per riflesso, gli organi genitali.

In quella circostanza, non mi sono avventurato a fornire spiegazioni delle mie impressioni alla ragazza e le ho consigliato di continuare con gli esercizi che già conosceva, aggiungendone un altro per defaticare la zona lombare, eseguibile anche in piedi. Tuttavia, prima di concludere il mio breve intervento, le ho esplicitato la mia sensazione che l’origine di questo dolore, oltre alle protrusioni discali, potesse derivare da un’infiammazione intestinale.

Ci siamo quindi lasciati senza ulteriori possibilità di intervento, poiché il giorno successivo sarebbe partita per l’estero. Circa un mese dopo, ho avuto occasione di parlare con la madre, che mi ha informato che, dopo esami di laboratorio, alla ragazza era stata diagnosticata un’infiammazione intestinale, e che una dieta specifica prescritta dal medico le aveva procurato benefici anche al dolore sacrale.

Discussione.

Quali sono gli strumenti di cui dispone un operatore shiatsu? L’esercizio della sensibilità manuale, tattile ed energetica è parte integrante dello studio e della pratica quotidiana. Affinare questo strumento di percezione attraverso esercizi di visualizzazione, di ascolto e di elaborazione sottile è un processo lungo, difficile e talvolta frustrante per la necessità di esplicitare in maniera concreta quelle che sono sensazioni sottili. Tuttavia, è fondamentale per un processo di consapevolezza tattile che possa trasmettere informazioni utili ai riceventi in un percorso di Salutogenesi.

La ragazza ha modificato la sua dieta e ha ripreso a fare esercizi regolarmente, e i dolori si sono attenuati fino a scomparire. Aver identificato il processo infiammatorio a carico degli organi interni attraverso un tatto esercitato e affinato ha trovato conferma nella diagnosi strumentale. Il passo successivo è stata la ricerca di un approccio dietetico adatto a prevenire un processo infiammatorio che avrebbe potuto sensibilizzare ulteriormente una struttura anatomica già parzialmente disfunzionale.

Tuttavia, fino a quel momento, le diagnosi precedenti avevano considerato solo ciò che era evidente esteriormente, ovvero le protrusioni discali. Questo non era stato sufficiente a risolvere il dolore attraverso gli opportuni esercizi. In questo contesto si era inserita un’ulteriore disfunzione funzionale a carico dell’intestino. Solo con l’aggiunta di un percorso naturale antinfiammatorio (la dieta) è stato possibile ottenere il completo recupero della mobilità funzionale.

Questo caso ci indica come lo shiatsu utilizzi metodiche di interazione energetica che sfruttano la percezione tattile a un livello di sensibilità estremamente sottile, che trascende la struttura anatomica grossolana per entrare in relazione con stati profondi di alterazione dei tessuti fino alla percezione di alterazioni metaboliche funzionali, definite ‘energetiche’.

Bibliografia

  • Hara Diagnosis: reflection on the sea.
  • Zen Shiatsu.
  • Tsubo.

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